ZONA DI COMFORT E MOTIVAZIONE: cosa ci puo' spingere ad allenarci?

immagine scattata da Roberta Amadò

Sappiamo che spesso é difficile trovare la motivazione per allenarsi con costanza; a volte basta saltare un allenamento per sentirsi demotivati anche per quello successivo, finendo per entrare in un circolo vizioso. 
Altre volte invece facciamo periodi dove siamo carichi a molla, non manchiamo mai a una classe, facciamo la nostra mobility ogni giorno, curiamo la nutrizione.

Ma perché non riusciamo ad avere un andamento lineare? Perché o troppo o niente?

LA FAMOSA COMFORT ZONE
La "zona di conforto" rappresenta tutto quello che é conosciuto e familiare; é la nostra zona sicura, protettiva. Spesso viene usata con accezione negativa, come sinonimo di noia, routine, un qualcosa che dobbiamo a tutti i costi evitare. 
In realtà la comfort zone é fatta per darci il controllo, per aiutarci a gestire le tante variabili della nostra vita, e lo sport puo' far parte di questo nostro rifugio. 

Qual é il rischio?

Il rischio é che col tempo, questa zona di comfort ci stia stretta e, anziché darci la protezione di cui abbiamo bisogno, ci lasci con una sensazione di incompiutezza e di vuoto. I nostri comportamenti vengono guidati da pura abitudine e non da passione; col tempo iniziamo ad abbondare alcune attività, compreso lo sport, e qualsiasi cosa nuova ci si presenti sembra una sfida troppo grande da affrontare. 

Come possiamo uscire dalla zona di comfort?

Uscire troppo velocemente dalla zona di comfort puo' portarci ad esasperare alcuni comportamenti che col tempo possono avere ripercussioni fisiche e psicologiche.
Ad esempio se dopo una vita di Netflix decido di preparare una maratona. 
O se dopo mesi di fast food inizio a digiunare per 48 ore. 

Sembra assurdo ma questi comportamenti (zona di comfort vs zona ossessiva) sono molto ma molto piu' frequenti di quello che immaginiamo. 

I nostri consigli?

- Uno step alla volta. Focalizzatevi a cambiare un'abitudine al giorno. E' troppo? Allora cambiatene una alla settimana. 

- Ponetevi nuovi obiettivi, che siano estetici o agonistici. Fissate quella data sul calendario e ogni giorno mettete un piccolo tassello in funzione di quell'obiettivo.
Mi raccomando...un obiettivo che poi non vi mandi un anno in fisioterapia! Siate realisti :-)

- L'unione fa la forza: parlate con i vostri compagni di allenamento e con i coach. Scoprirete che molti condividono questa altalenanza di fasi e faticano a trovare un equilibrio. Quale modo migliore di darsi una mano a vicenda?

 
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